Alla guerriera bella e senza amore
un cavaliere andò ad offrire il cuore;
cantava: "Avere te voglio o morire!".
Lei dalla torre lo vedea salire.
Disse alla sentinella
che stava sopra il ponte:
"tira una freccia in fronte
a quello che vien su".
Il cavaliere cadde fulminato.
Ma Dio punì l'orribile peccato
Noi pur t'amiamo d'un amor fedele,
e la guerriera diventò la Grigna,
una montagna ripida e ferrigna.
Anche la sentinella,
che stava sopra il ponte,
fu trasformata in monte
e la Grignetta fù.
Il cavaliere cadde fulminato.
Ma Dio punì l'orribile peccato
Noi pur t'amiamo d'un amor fedele,
e la guerriera diventò la Grigna,
una montagna ripida e ferrigna.
Anche la sentinella,
che stava sopra il ponte,
fu trasformata in monte
e la Grignetta fù.
Montagna che sei bella e sei crudele.
E salendo ascoltiamo la campana,
d'una chiesetta che a pregare chiama.
Noi ti vogliamo bella
che diventasti un monte;
facciamo la croce in fronte:
non ci farai morir.
Una canzone ci racconta il rapporto tra l'alpinista
e la Grigna. Attraverso la metafora dell'amante (lo scalatore) e la
crudele amata (la montagna Grigna) si canta di quanti sono morti (Avere te voglio, o morire) nel tentativo di scalare questa bassa ma ferigna montagna.
La Grigna era una crudele guerriera, che fece uccidere da una sua sentinella un cavaliere venuto a manifestare il suo amore per lei. La guerriera fu da un pietoso Dio trasformata in montagna, il Grignone, mentre la sentinella che obbedì al comando divenne la Grignetta.
In effetti i morti sulla Grigna sono molti, circa dieci all'anno, soprattutto concentrati in primavera, quando, per lo scioglimento delle nevi, i tragitti (rocce o tratti erbosi) sono ancora scivolosi. Il periodo migliore per avvicinarsi alla Grigna è infatti l'autunno.
d'una chiesetta che a pregare chiama.
Noi ti vogliamo bella
che diventasti un monte;
facciamo la croce in fronte:
non ci farai morir.
La Grigna era una crudele guerriera, che fece uccidere da una sua sentinella un cavaliere venuto a manifestare il suo amore per lei. La guerriera fu da un pietoso Dio trasformata in montagna, il Grignone, mentre la sentinella che obbedì al comando divenne la Grignetta.
In effetti i morti sulla Grigna sono molti, circa dieci all'anno, soprattutto concentrati in primavera, quando, per lo scioglimento delle nevi, i tragitti (rocce o tratti erbosi) sono ancora scivolosi. Il periodo migliore per avvicinarsi alla Grigna è infatti l'autunno.
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